Partita molto intensa e equilibrata fra le migliori realtà giovanili della nostra regione
BOLOGNA 3
MODENA 2
Bologna: Bolognini, Lagazzi, Casale, Lenzini (82′ Balducci), Da Rin, Bugamelli, Ferrarini (65′ Sovrani), Rimondi (54′ Polisi), Stagni, Gabrielli (79′ Hui), Michelini (57′ Maida).
A disp. Castaldini, Clausi, Spirito, Bergonzini
Allenatore Sig. Massimo Carbone
Modena: Forti, Baiano, Bonomo (87′ Azzoni), Bobirneaga, Casolari, Vincini, Policarpio (66′ Catellani), Occhilupo, Nicolini, Pellegrino (92′ Borruso), Manfredi.
A disp. Cimorelli, Verna
Allenatore Signora Benedetta Brovia
Reti: 12′ Stagni, 40′ Vincini, 60′ Maida, 67′ Pellegrino, 81′ Bobirneaga(a)
Partita molto intensa e equilibrata fra le migliori realtà giovanili della nostra regione, bravo il Bologna a portarsi due volte in vantaggio e caparbie le Canarine a recuperare due volte e a soccombere per uno sfortunato autogol a poco dal termine.
Il Bologna si porta avanti al 12′ quando Stagni riesce a recuperare il pallone in una ripartenza dal basso della formazione modenese e a presentarsi davanti a Forti, il portiere gialloblu ribatte la prima conclusione ma nulla può sulla seconda.
Il Modena cresce e prende campo e, al 40′, trova la parità al culmine di una bella azione che parte con Casolari nella propria metà campo e viene finalizzata da Vincini su preciso centro di Pellegrino.
La ripresa vede la supremazia territoriale delle felsinee che, al 60′ realizzano la rete del nuovo vantaggio con la neo entrata Maida sugli sviluppi di palla inattiva.
Pronta reazione delle canarine e pareggio raggiunto al 67′, lavora bene il pallone la catena di sinistra con Baiano e Manfredi che, dal fondo, trova Pellegrino in area che con un preciso rasoterra supera Bolognini.
L’episodio che decide la partita all’81’ quando sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Bobirneaga con una fortunata deviazione mette il pallone alle spalle dell’incolpevole portiere gialloblu Forti.
Il Modena non ha più le forze e il Bologna ha la malizia che serve per portare la Coppa sotto le Due Torri.
Articolo di Franco Martelli